Progetto Doposcuola nell’area rurale di Malavila, in Kerala, India
finanziato dalla Scuola Longhena di Bologna
Visita al Doposcuola di Malavila
martedì 25 Maggio 2010
Introduzione
Dopo le forti piogge della notte passata, mi reco insieme a Tadeus e Mohan, sotto la pioggia leggera ma insistente, in visita a Malavila.
Mohan mi racconta che il villaggio e’ composto da circa 85 famiglie “tribali”, ossia che vivono nel bel mezzo della foresta, nell’entroterra. Fino a pochi anni fa la principale fonte di sostentamento della popolazione locale e’ stata la raccolta e la distillazione di Arrak. Si tratta di una pianta i cui frutti e radici, opportunamente lavorati, forniscono un prezioso liquore da vendere sui banchi dei villaggi circostanti. Purtroppo la legislazione ha reso illecito tale commercio e da quel momento nelle distillerie e’ stato piu’ volte inviato uno specifico corpo di polizia per accertarsi che la nuova norma fosse rispettata.
Gli abitanti di Malavila, gia’ poverissimi, si sono trovati cosi’ fortemente spiazzati. Molti dei capofamiglia si sono recati in villaggi vicini e piu’ civilizzati a cercare un lavoro con i cui proventi poter mantenere la famiglia. Ma non tutti ci sono riusciti. Chi ci rimette di piu’ sono i bambini, le nuove generazioni.
Il Doposcuola
Namastè – Onore a Te, in collaborazione e col sostegno della Scuola Primaria Longhena di Bologna, ha potuto realizzare un centro Doposcuola per i 37 bambini/bambine della zona al fine di garantire loro un’educazione adeguata, in integrazione al programma scolastico vero e proprio. E’ qui che arrivo insieme a Mohan e Tadeus. L’edificio del Doposcuola, adiacente a un asilo pubblico (lo spazio del Doposcuola e’ fornito dal comune della zona senza richiesta di alcun affitto), e’ totalmente circondato da alberi. L’unica infrastruttura presente è la strada. C’e’ un pozzo molto profondo e, di fianco, un’enorme cisterna di cemento per il deposito dell’acqua. L’entrata del Doposcuola e’ laterale, protetta da un antichissimo albero dalle grandi radici. E’ attaccandomi all’albero che riesco a evitare l’enorme pozza d’acqua che ostacola l’accesso all’aula. Di fianco alla porta d’ingresso, e’ affissa una targhetta con il nome di Namaste’ – Wings to Fly e della Scuola Longhena. Superato lo stipite azzurro della porta, entro nella grande aula che ospita ben tre classi diverse. Ognuna ha una propria insegnante e in ognuna ci sono bambini di eta’ diverse. A sinistra, in prevalenza bambine, ci sono quelli della VII, VIII, IX e X elementare; a destra, in prevalenza maschietti, quelli della III, IV, V e VI elementare; in fondo a sinistra infine le bimbe piu’ piccole, di I e II. La corrente elettrica e’ saltata a causa della pioggia, quindi le maestre sono costrette a fare lezione al buio. Oggi non tutti i bambini sono presenti a causa della pioggia che rende difficoltoso persorrere il tragitto fino a scuola. Alcuni arrivano un po’ in ritardo. Nella grande aula ci sono banchi, panche, tre lavagne con gessi (dietro una lavagna ho trovato un ragno che con le lunghe zampe era grande quanto il palmo di una mano!) e sulle pareti sono affissi diversi cartelloni tematici con varie parole in inglese e le corrispondenti immagini (trasporti, alberi, animali, corpo umano, etc.). Insomma il Doposcuola e’ attrezzato. Ci sono ventilatori al soffitto, quattro finestre, due per i lati opposti, adiacenti al lato della porta, che garantiscono un’adeguata illuminazione. Le pareti sono impregnate di umidita’, ben visibile a causa delle macchie provocate dalle infiltrazioni dell’acqua, probabilmente dal tetto piatto. Comunque lo stato del luogo e’ piu’ che buono.
Inoltre mi dicono che ha una doppia funzionalita’: al mattino ci sono le lezioni, al pomeriggio quattro madri si impegnano in attivita’ di cucito, grazie alle quattro macchine da cucire. Vengono utilizzate, per esempio, per realizzare le uniformi dei bambini. Cio’ avviene durante la stagione estiva, quando la Scuola e’ chiusa, mentre dalla prima settimana di giugno in poi, dovendo seguire le lezioni a scuola, i bimbi vengono al Doposcuola al pomeriggio per un paio d’ore e le madri lavorano al mattino.
Insieme a Mohan e Tadeus portiamo, dalla sede di Namaste’- Wing to Fly di Vellanad, tutto il materiale scolastico per l’anno nuovo: matite, gomme, temperini, quaderni, set di squadra – goniometro-compasso e in particolare i tessuti per le uniformi di ogni bambino/bambina. Pantaloni e gonne sono di tessuto blu scuro di cotone leggero, le camice tutte in tessuto a righe incrociate azzurre e bianche. Il clima e’ di soddisfazione e contentezza, sia dei bambini, sia delle maestre, sia delle mamme cucitrici, che sono li’ presenti al momento della distribuzione dei materiali. Ogni piccolo gesto significa molto per questi bambini, ogni suppellettile in piu’, anche apparentemente la piu’ banale, puo’ fare la differenza, fare acquisire loro la consapevolezza che c’e’ qualcuno che pensa al loro bene e desidera aiutarli a costruirsi un futuro migliore. Del presente e del passato che hanno alle spalle. Si respira un’aria di prosperita’ in un posto cosi’ povero, di risorse, di possibilita’. Se ognuno di loro prendera’ consapevolezza della propria fortuna nella sfortuna, e riuscira’ a cogliere l’oppurtunita’ che ha davanti, senz’altro potra’ migliorarsi, formarsi e uscire dalla sua condizione disagiata, aprendosi al mondo grande e vario.
Conclusioni
Soddisfatti anche noi dell’apprezzamento generale e seguiti dai ringraziamenti solenni dei bambini, dopo aver curiosato in alcuni dei loro quaderni (i piu’ piccoli facevano lezione di malayalam, la lingua locale, quelli di mezzo erano alle prese con le addizioni e moltiplicazioni con numeri a tre cifre, mentre i piu’ grandicelli erano impegnati in inglese) ce ne andiamo, ammirando la bellezza del bosco tutt’intorno, non di palme e noci di cocco come nelle zone piu’ costiere del Kerala, ma ricco di alberi simili ai faggi, latifogli, con tronchi chiari e chiome non troppo folte, che consentono a tanta luce di entrare e toccare terra. Due bimbe ci salutano da sotto la pioggia, coperte dai loro nuovi ombrelli variopinti, da noi portati quella mattina.
Mohan mi dice che i ragazzini del Doposcuola provengono da ex famiglie Hindu, ora convertite al Cristianesimo e mi porta a vedere un altro doposcuola poco piu’ in la’ , frequentato da hindu, il quale, pur svolgendosi in un’aula piu’ nuova e senza infiltrazioni d’acqua, non e’ dotato dello stesso materiale didattico del nostro Doposcuola (cartelloni, cancelleria, banchi). Anche gli insegnanti sono diversi: la’ ci sono due ragazzi studenti universitari di economia, svegli ma forse impreparati sui programmi scolastici, mentre da noi le maestre sono giovani insegnanti di professione e sono senz’altro piu’ ricche, di nozioni e di pedagogia.
Davide Osti (volontario Namastè)