Dispensario diffuso in Tamil Nadu


DISPENSARIO DIFFUSO – SANTULLO HEALTH PROGRAM

OBIETTIVI E DESTINATARI

Migliorare le condizioni di vita e di salute delle persone che vivono in povertà, prive di ogni forma di assistenza medica, nei villaggi più sperduti del Tamil Nadu, tramite educazione, sorveglianza sanitaria e prevenzione.

SITUAZIONE ATTUALE

Secondo i dati 2015 della Banca mondiale, in India 300 milioni di persone vivono sotto la soglia di povertà (meno di 2 dollari al giorno). Gran parte degli abitanti dell’area di Colachel sono hindu di casta molto bassa e sono principalmente occupati nella lavorazione della fibra di cocco (per fare corde, spazzole, scope) e con un reddito medio notevolmente inferiore al resto dello stato. La maggior parte delle famiglie non ha l’acqua potabile in casa e deve andare ad attingere ai pozzi pubblici, non ha il gas per cucinare ma focolari a legna. L’elettricità (questo in tutto lo stato) viene spesso meno, con blackout anche di molte ore consecutive.

Dal punto di vista sanitario, nonostante l’elevato livello qualitativo dei medici, la scarsità di mezzi economici e altri fattori esterni (come superstizioni, sistema delle caste, ecc.) penalizza notevolmente il sistema di cura. La figura del medico di base non esiste: chi si ammala va all’ospedale, se e quando può. Nello stato del Tamil Nadu, nonostante i recenti sforzi governativi che hanno portato indubbi risultati migliorativi, il sistema sanitario pubblico è insufficiente e rimane particolarmente carente nelle aree periferiche dove ancora povertà, ignoranza e superstizioni sono molto diffuse. I moderni ospedali che stanno nascendo, proiettati anche sul turismo medicale, sono perlopiù privati e solo i più abbienti possono permetterseli; i poveri rimangono poveri, tra miseria e abbandono. Le medicine sono tutte a pagamento, tranne quelle per le malattie epidemiche o contagiose: lebbra, colera, malaria, tifo, TBC, AIDS. Per le patologie individuali le cure sono tutte a pagamento e la famiglia, per procurarsi le medicine, spesso si riduce sul lastrico e sommersa dai debiti.

Malnutrizione e carenza igienica degli ambienti (le case hanno per pavimento la nuda terra o il cemento grezzo, tagliente e polveroso), il clima caldo umido, le piogge frequenti e violente, l’ignoranza e la superstizione rendono le categorie più deboli (bambini, donne e anziani) più esposti e indifesi a molte malattie da noi debellate ormai quasi completamente (come la scabbia) o facilmente curabili (come il morbillo, l’influenza, bronchiti e polmoniti).

In Tamil Nadu a Colachel, dopo lo tsunami del 2004, Namaste Onlus ha ricostruito un intero villaggio con case e strutture di servizio, compreso un Centro polifunzionale dove è attivo anche un Dispensario per l’assistenza medica e infermieristica gratuita, la distribuzione gratuita di farmaci, esami di laboratorio, ECG e altri accertamenti diagnostici ecc. sorto grazie all’Associazione Farmacisti in Aiuto Onlus che sostiene annualmente i costi per il suo funzionamento.

IL PROGETTO DISPENSARIO DIFFUSO

In considerazione di quanto sopra, in collegamento con il Dispensario di Namaste, si è pensato a un programma di educazione, sorveglianza sanitaria e prevenzione destinato alle aree rurali, a chi vive nei villaggi più isolati e non ha modo di accedere all’ambulatorio. In queste zone sperdute e poverissime non esiste alcuna forma di assistenza. Lo scopo è di vigilare e migliorare le condizioni di salute di chi vive in tali zone attraverso l’individuazione di “caregivers” ossia figure di riferimento in loco, con formazione infermieristica (health workers), che fungono da vere e proprie “sentinelle della salute”, in raccordo con il medico del nostro Dispensario presente insieme a loro nei periodici Medical Camp direttamente nei villaggi.

Il progetto è intitolato alla memoria della dr.ssa Antonietta Santullo, valente e illuminata dirigente sanitaria, prematuramente scomparsa, che tanto ha dato per la valorizzazione della professione infermieristica operando sempre con uno spirito moderno e innovativo come lo è questo progetto per i territori in cui si sviluppa.

Il ruolo del medico di Medicina generale è: essere supervisore al progetto, essere referente dei caregivers per la gestione dei casi clinici e per la loro formazione continua; eseguire una visita mensile in ciascun villaggio e impostare l’iter diagnostico-terapeutico per i casi segnalati dai caregivers e per ulteriori nuovi casi, compresa l’eventuale ospedalizzazione; essere referente del progetto per l’ospedale governativo; disporre di un piccolo budget per le casistiche particolari (trasporto del malato in ospedale, altre spese mediche laddove inderogabili e non sostenibili dall’interessato, ecc.).

I compiti dei caregivers sono quelli di:

  • seguire i casi clinici individuati dal medico;
  • in caso di nuove situazioni di malattia segnalarle al medico per la sua valutazione su interventi e procedure terapeutiche;
  • svolgere un’azione preventiva, di educazione sanitaria, informazione e consulenza sull’igiene, la prevenzione delle malattie infettive, la dieta alimentare con particolare riguardo alle donne incinte e ai bambini malnutriti (attivando laddove possibile anche incontri a piccoli gruppi);
  • preparare e assistere il medico nelle sue visite periodiche;
  • redigere la relazione periodica per il referente progettuale di Namaste.

Per il proprio lavoro il caregiver dispone di un kit con strumentazioni di base (Sfigmomanometro (BP), Termometro, Glucometer, materiale di medicazione, ecc.) e materiali di supporto quali schede predefinite per la valutazione dei casi e la reportistica periodica che consentirà le verifiche centrali complessive.

VERIFICA

Dopo la prima fase sperimentale, monitorata in raccordo costante con il nostro operatore sociale a Colachel, Mr. Prasad Viswendra, il progetto si dimostra molto apprezzato e di grande utilità per la popolazione. La raccolta e la successiva analisi dei dati registrati nel tempo potrà fornire elementi importanti anche per ulteriori programmi futuri.

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

I progetti di Namaste onore a te nascono, di norma, per garantire risposte a bisogni primari concreti, come istruzione, salute e dignità di vita, delle fasce più deboli e povere. Non hanno mai il carattere di mera forma di assistenzialismo ma cercano sempre di innescare processi di cambiamento generando competenze individuali per migliorare l’equità e la qualità di vita.

In questo caso operiamo nel campo della salute con una metodologia che incide inevitabilmente sull’avanzamento della collettività nel suo complesso, in un processo di empowerment individuale, organizzativo e di comunità. Si tratta di un progetto che innesca un circuito virtuoso incrementando competenze utili per la salute e processi culturali allargati. Si prevede, infatti, un significativo miglioramento dei comportamenti per la salute relativamente alle norme igieniche, agli aspetti nutrizionali, alle abitudini di vita ed alla prevenzione delle patologie più frequenti. La migliorata gestione delle malattie croniche, ad esempio, andrà a limitare complicanze spesso invalidanti come nel caso di diabete scompensato, che comportano pesanti ricadute sul nucleo familiare, sulla comunità, oltre che sui costi.

La sostenibilità sociale del progetto si declina negli indubbi vantaggi per i malati, i familiari e le persone loro vicine e, più in generale, per la comunità tutta valorizzando figure al suo interno.

ll progetto è finanziato dalla Fondazione Prosolidar e fa parte dei 33 progetti a livello nazionale che la Fondazione ha scelto di sostenere nel triennio 2018-2020.

Aggiornamento giugno 2018:

“Assistenza sanitaria diffusa e accessibile in Tamil Nadu” è il progetto approvato dalla Fondazione Prosolidar in data 19 dicembre 2017 con un finanziamento per il triennio 2018-2020.

Il fatto che Prosolidar abbia scelto, fra le tante, la nostra proposta progettuale ci ha reso particolarmente orgogliosi perché, oltre ovviamente a consentirci di realizzare concretamente l’iniziativa, ciò ha costituito un implicito riconoscimento sulla sua bontà e validità per le popolazioni oggetto della nostra proposta. Sentiamo fortemente la responsabilità di dover fare buon uso delle risorse assegnate e la rendicontazione puntuale e ‘non banale’ che ci viene richiesta è uno stimolo per impostare e implementare una metodologia di monitoraggio utile e funzionale da applicare anche in altri progetti. Siamo certi che questo diventerà un patrimonio valoriale per l’associazione e stiamo accompagnando i nostri referenti indiani che operano sul campo in questo impegnativo processo di crescita. Dunque la nostra riconoscenza a Prosolidar va anche a questa opportunità che spesso si tende a trascurare dando maggiore spazio all’agire quotidiano.

Poter disporre del finanziamento triennale certo di Prosolidar per questo che, pur essendo avviato, è ancora un progetto in fase ‘sperimentale’, ci dà la possibilità di consolidare l’esistente e soprattutto di migliorare la qualità e il bacino di intervento, sempre in un’ottica NON di ASSISTENZIALISMO ma di EMPOWERMENT delle popolazioni e delle politiche locali.

Ci rendiamo però conto di come vi sia un’immensa necessità di risposta a bisogni primari – dal cibo ai farmaci salva-vita – prioritari per le persone a cui ci rivolgiamo e di cui non possiamo non tener conto. Nostro malgrado al momento essi sono prevalenti rispetto ai programmi di educazione e prevenzione finalizzati ad accrescere le competenze del singolo e della comunità. Ne siamo consapevoli e, consapevolmente, lavoriamo nel rispetto di queste priorità, pur avendo ben chiaro l’obiettivo che ci siamo prefissati.

Il progetto DISPENSARIO DIFFUSO in un servizio del TG3 regionale Emilia Romagna del 5 novembre 2017.

Leggi anche:

PER UN DISPENSARIO DIFFUSO IN TAMIL NADU
https://www.namaste-adozioni.org/per-un-dispensario-diffuso-in-tamil-nadu/

In visita al Medica Camp – Progetto “Dispensario diffuso” in Tamil Nadu, India
https://www.namaste-adozioni.org/in-visita-al-medica-camp-progetto-dispensario-diffuso-in-tamil-nadu-india/