IL SISTEMA SANITARIO IN KERALA e TAMIL NADU


Il sistema sanitario in Kerala

Dispensario Namaste

Rispetto ad altri stati dell’India, le condizioni sanitarie in Kerala sono nettamente migliori, e alcuni indici sono simili a quelli dei paesi sviluppati. La maggioranza delle famiglie effettua il controllo delle nascite, le gravidanze vengono seguite e i parti normalmente avvengono in ospedale, le campagne di informazione sanitaria e le vaccinazioni raggiungono anche i villaggi più sperduti. Lo Stato ha investito molto negli ultimi anni nel settore dell’educazione e nella creazione di una rete sanitaria che copra tutto il territorio.

In ogni municipalità (panchayath, una suddivisione amministrativa più grande di un nostro comune) c’è un centro statale per le cure primarie, che si occupa di vaccinazioni, visite e chirurgia minore. Ciascun centro segue circa 40 mila persone e dispone anche di posti letto. Per patologie più serie, i pazienti sono inviati agli ospedali del Taluk di riferimento (il Taluk è anch’esso una suddivisione amministrativa, più grande del panchayath ma più piccolo del distretto, comprende approssimativamente 500 mila abitanti) dove si trovano tutti i principali reparti. In questi ospedali statali le visite sono del tutto gratuite, mentre le analisi, la radiologia, i farmaci sono a pagamento, ma molte prestazioni sono gratuite per chi è in possesso della carta di povertà (BPL, below poverty line) e alcune cure sono gratuite per tutti, specie per alcune malattie croniche (diabete, ipercolesterolemia, ipertensione, ma non per esempio per l’angina o l’insufficienza renale), o contagiose (lebbra, filariosi, malaria, TBC, AIDS, ecc).
Per gli interventi chirurgici, è richiesto al paziente di contribuire pagando i materiali necessari, il contributo richiesto è inferiore per chi ha la carta BPL. Vi sono poi Ospedali Generali di distretto, e infine i centri più specializzati, detti “Medical College”, che sono cliniche universitarie. Ce ne sono 6 pubblici e 20 privati. In questi centri di alta specializzazione la qualità delle cure e le attrezzature disponibili sono di livello europeo. Anche qui è richiesta una partecipazione alle spese della diagnostica e della chirurgia, più bassa per i possessori di carta BPL. Per quanto riguarda la dialisi, i reparti di Nefrologia sono presenti solo in questi centri specializzati, un certo numero di trattamenti all’anno sono passati gratuitamente ma i pazienti che necessitano di dialisi frequenti devono pagarle.

A fianco di questi centri che praticano la medicina allopatica (che viene definita “inglese”) vi sono centri di medicina Ayurvedica (la medicina tradizionale indiana, basata sulle erbe) e centri Omeopatici. Le cure ayurvediche vengono considerate particolarmente utili per i problemi ortopedici, reumatici e per l’emicrania. La medicina ayurvedica è più “dolce”, richiede tempi lunghi e ha minori effetti collaterali, le cure vanno svolte prevalentemente da ricoverati ed è quindi molto costosa.

Dispensario Namaste

Dato che la maggior parte della popolazione ha difficoltà a pagare i contributi richiesti, lo Stato sta provando a sviluppare un sistema di copertura assicurativa che copra tutti i residenti.
Per i dipendenti statali, la polizia e le forze armate, tutte le spese sostenute sono rimborsate dallo Stato.
Per i dipendenti privati assunti in regola, c’è la ESI (employees state insurance) che copre le spese dei dipendenti e delle loro famiglie: vi sono molti centri convenzionati con l’ESI, sia di primo che di secondo livello, che forniscono cure gratuite, i contributi eventualmente richiesti vengono comunque rimborsati. Per le patologie più gravi, i pazienti vengono inviati all’Ospedale Generale o al Medical College di riferimento, qui devono pagare ma vengono poi rimborsati presentando tutte le ricevute. Non vi sono limiti di spesa per questo tipo di assicurazione, che garantisce quindi un’ottima copertura, comprendendo anche cure costose quali quelle contro il cancro.

Le famiglie che non hanno un lavoro dipendente regolare, ma lavorano “a giornata” come donne di servizio, commesse, manovali, braccianti agricoli (ossia la maggioranza delle nostre famiglie!) hanno da poco la possibilità di iscriversi, per una cifra modestissima, ad una assicurazione annuale denominata CHIS (comprehensive health insurance scheme) per la quale le famiglie con carta BPL pagano solo 30 rupie all’anno, neppure 50 centesimi, mentre le altre famiglie pagano 430 rupie, circa 60 euro. Con questa CHIS la copertura è però modesta, solamente 30 mila rupie all’anno per l’intero nucleo familiare, circa 400 euro, cifra che può essere spesa presso gli ospedali statali e alcuni ospedali privati convenzionati, ma i farmaci vengono rimborsati solo se il paziente è ricoverato. Inoltre non possono essere coperti più di cinque membri della stessa famiglia, e solo chi ha una casa di proprietà la può stipulare.

Per i portatori di gravi patologie croniche, ma solo quelle riguardanti cuore, reni o fegato, la copertura viene estesa fino a 60 mila rupie, circa 800 euro, rivolgendosi ai Medical Colleges pubblici oppure ad alcuni centri privati convenzionati. Va detto però che chi necessita di farmaci costosi o di dialisi o altri trattamenti frequenti non riesce a rientrare in questi massimali, per cui le famiglie spesso si trovano ad indebitarsi per pagare le cure. Anche gli esami diagnostici sono molto costosi, una risonanza magnetica eseguita in un centro privato può costare tranquillamente 200 euro, la metà del budget annuale della famiglia, questa è la ragione per cui molto spesso il malato rimanda gli accertamenti, sperando che alla fine il problema si risolva da solo, cosa che purtroppo porta a volte a complicanze che sarebbero state prevenibili intervenendo tempestivamente.

Per quanto riguarda le cure contro il cancro, sono totalmente gratuite fino ai 18 anni di età, rivolgendosi ai centri specializzati statali.

Esiste poi una forma di aiuto per problemi maggiori, quali i trapianti , interventi complessi o dialisi: lo Stato paga direttamente l’ospedale, fino a 200.000 rupie, utilizzando a questo scopo i proventi di una lotteria apposita: chi compra il biglietto di questa lotteria, chiamata Karunya (gentilezza) sa che le tasse pagate su questi biglietti saranno utilizzate a questo scopo. I fondi raccolti però sono insufficienti a coprire tutte le richieste, quindi è necessario essere malati fortunati, ossia essere scelti come beneficiari!

Va infine segnalato che negli ospedali gli infermieri si occupano solo della somministrazione dei farmaci, ma non vengono forniti i pasti e non c’è assistenza, è quindi obbligatoria la presenza di un familiare al letto del malato. Questo comporta che un parente deve assentarsi dal lavoro per tutto il periodo del ricovero, con la relativa perdita del salario. Il familiare avrà anche il compito di portare i campioni di sangue al laboratorio di analisi e di andare a comprare all’esterno le medicine che vengono prescritte e il cibo per l’ammalato.

IL SISTEMA SANITARIO IN TAMIL NADU

Al momento sono attivi in Tamil Nadu 34 Medical Colleges, ossia ospedali specializzati collegati ad una Università, 1.446 centri per le cure primarie, un ospedale di distretto per ogni provincia e centri di cura Ayurvedica, Omeopatica e Siddha (una medicina tradizionale simile all’ayurvedica, ma ancora più antica) e Unani (un altro tipo di medicina antica, che viene fatta risalire ad Ippocrate, ma sviluppatasi nel Medio Evo nei paesi arabi e poi diffusa nelle comunità musulmane dell’Asia).

Esiste una rete di farmacie pubbliche che praticano prezzi ridotti del 20% rispetto a quelli di mercato, vi si possono trovare sia generici che farmaci di marca, il risparmio deriva dalla gestione centralizzata degli acquisti.

Dispensario diffuso Namaste in Tamil Nadu

L’assicurazione medica più diffusa e generale è il CMCHIS (Chief Minister Comprehensive Health Insurance Scheme, ossia “Piano di assicurazione medica completa del Primo Ministro”).
Per potere usufruire del CMCHIS, il reddito familiare annuale non deve superare le 72.000 rupie (poco meno di 1.000 euro), si tratta di 6000 rupie mensili, circa 80 euro, le nostre famiglie sono tutte comprese all’interno di questa fascia di reddito. Questo piano dà diritto ad essere ricoverati gratuitamente e a ricevere cure e interventi per alcune patologie, fornisce i farmaci per terapie da effettuarsi a domicilio. La copertura offerta è abbastanza alta, tra le 150.000 e le 200.000 rupie, ossia tra 2.000 e 2.700 euro, ma è valida solo per patologie gravi e per i trattamenti compresi in uno specifico elenco.

Per i pazienti oncologici poveri sono previsti alcuni aiuti, ad esempio, la mastoplastica, le risonanze di controllo e le cure palliative vengono fornite gratuitamente, purché ci si rivolga ad un centro pubblico.

I pazienti sieropositivi ricevono cure e analisi gratuite presso i principali ospedali universitari.

Il Ministero per la Salute pubblica ha inoltre messo a punto qualche programma di aiuto specifico, come:

Amma Arogya Thittam: offre la possibilità di eseguire controlli attraverso i laboratori gestiti dal governo e assicura il trattamento attraverso i centri di salute pubblica e gli ospedali governativi. Il costo del check-up è di un quinto di quello praticato dai laboratori privati. Questo programma si rivolge particolarmente a donne e anziani.

Amma Magaperu Sanjivi: include 11 farmaci della medicina tradizionale indiana, mirati al benessere delle donne incinte.

Amma Baby Care: ogni madre che partorisce negli ospedali governativi ottiene gratuitamente 16 prodotti per l’infanzia del valore di circa 13 euro. La famiglia ottiene anche una gratifica di 5.000 rupie (poco più di 60 euro).

Vi sono poi interventi specifici per contrastare la mortalità infantile, sono state installate 64 unità di terapia intensiva neonatale negli ospedali principali dello Stato (che però è più grande dell’Italia e ha 72 milioni di abitanti) e viene eseguito lo screening per alcune malattie congenite.

Riguardo alla malnutrizione infantile, ancora molto diffusa, vengono distribuiti integratori ai bambini che frequentano gli asili pubblici. Anche per le donne incinte vi sono interventi mirati, che però non raggiungono i villaggi più isolati.
Le vaccinazioni sono eseguite gratuitamente.

Giugno 2018