My Beauty My Life


PROGETTO DI MICRO IMPRESA DEDICATO ALLE DONNE DEL SUD DELL’INDIA PER RESTITUIRE BELLEZZA E VITA ALLE ZONE D’OMBRA DEL DISAGIO SOCIALE

Beauty is truth’s smile when she beholds her own face in a perfect mirror
Rabindranath Tagore

INTRODUZIONE

Le donne indiane si sono sempre preoccupate della loro bellezza e per secoli hanno impiegato piante per la cura dei capelli e del viso come ibisco, henna, curcuma, limone e papaya. I trattamenti si eseguivano a casa, tra sole donne, dove le anziane avevano il compito di trasmettere il loro sapere alle giovani: la cultura del makeup in India, per esempio, è molto importante e viene coltivata sin dalla prima infanzia. Con l’approdo dei cosmetici industriali sul mercato, le antiche abitudini hanno iniziato a trasformarsi, a cambiare connotazione, seppur rimanendo legate a prodotti a base di piante o persino ayurvedici, preparati e confezionati da diverse aziende indiane come la nota Himalaya.

Nelle zone rurali dell’India del sud, in particolare negli stati del Kerala e del Tamil Nadu, dove opera l’associazione Namaste onore a te ONLUS, le donne più povere usufruiscono dei servizi offerti dalle figure professionali delle estetiste solo in occasione del proprio matrimonio. Truccare la sposa è un lavoro lungo che richiede una professionista capace ed esperta. Con l’emergere di una nuova classe media che gode di un più alto tenore di vita, le donne hanno ritrovato il piacere di occuparsi della propria bellezza e quest’ultima ha occupato un posto tra i bisogni essenziali della donna. In città le donne si recano al “Beauty parlour”, mentre nelle campagne è l’estetista ad andare a domicilio presso le proprie clienti.

In Tamil Nadu, ma più frequentemente in Kerala, molti uomini e donne lavorano o hanno lavorato nei paesi del golfo arabo, perciò è possibile incontrare un numero cospicuo di famiglie arricchite. Spesso è l’uomo a partire, mentre la moglie si occupa della gestione della casa, dell’educazione dei figli o dell’accudimento degli anziani, laddove presenti. Il prototipo di questa donna ha quindi a disposizione più denaro da amministrare e maggiore tempo libero da dedicare alla cura della propria persona; questi due decisivi fattori e il contesto generale hanno dato importanza alla figura dell’estetista e la professione, prima oltremodo circoscritta, è invece da alcuni anni in forte espansione: la domanda è reale ma l’offerta di estetiste è ancora esigua rispetto alla grande richiesta. Di conseguenza le donne e le ragazze che decidono di intraprendere questo percorso formativo e lavorativo hanno una concreta opportunità di riuscire a guadagnare uno stipendio significativo.

I PRODOTTI E LE CURE

Il makeup quotidiano

I prodotti e le cure sono diversi e alcuni fra questi utilizzati dalle donne indiane si differenziano da quelli tipici dell’occidente. Per esempio, la depilazione dei baffetti e delle sopracciglia in India si opera con un filo di cotone, mentre raramente si utilizzano la ceretta o le pinzette. Ma ciò che è più significativo e degno di nota è il fatto che sono ancora poche le donne indiane che si depilano le gambe o le ascelle, poiché sono parti del corpo generalmente nascoste dal sari o dal churidar (un completo composto da tunica e pantaloni), però tra le nuove generazioni ha preso piede anche questa pratica e la domanda sta crescendo.

Come precedentemente esposto, le donne indiane si sono sempre prese cura della loro bellezza, ricorrendo alle proprietà naturali delle piante per trattare la pelle, per cui tuttora prediligono cosmetici con ingredienti derivati direttamente dalla natura e confezionati da grandi firme indiane quali Himalaya, Banjaras, Jovees. Tuttavia, con l’apertura del mercato, hanno iniziato a fare uso di prodotti di affermate marche internazionali come L‘Oréal, Garnier, Nivea, ecc.

Trattamento estetico presso un centro estetico locale

Le richieste più frequenti riguardano il massaggio facciale, il peeling e il trattamento dell’acne, ma molte donne soffrono di problemi di pelle legati all’alimentazione e alle condizioni climatiche come l’acne e le macchie scure, che sono ricorrenti. Tra i trattamenti più popolari possiamo annoverare sicuramente quelli per la sbiancatura della pelle del viso: una pelle troppo scura, infatti, è considerata in India un handicap che può addirittura limitare le offerte di lavoro e soprattutto le opportunità di matrimonio. Tant’è vero che, raggiunta l’età per potersi sposare, le ragazze sono pronte a tutto o quasi per schiarire la pelle del viso o perlomeno per renderla più luminosa.

Anche i trattamenti di manicure e pedicure sono molto richiesti e tantissime donne, ragazze e bambine mettono lo smalto sulle unghie. L’uso di prodotti antirughe, invece, è poco praticato nelle zone rurali, perché le donne anziane non hanno l’abitudine di prendersene cura, proprio in ragione del fatto che in India più sono visibili i segni del tempo e maggiore è il rispetto che gli viene portato.

Il makeup da matrimonio

Esistono anche delle applicazioni per i capelli di cui si occupa direttamente l’estetista, poiché la figura della parrucchiera è quasi inesistente. A parte nei grandi centri urbani dove la modernizzazione è maggiore, le donne che vivono nelle zone rurali non ne sentono la necessità: hanno tutte i capelli lunghi e quando iniziano ad apparire i primi capelli bianchi utilizzano l’henné oppure non li tingono proprio. Ogni giorno si lavano i capelli e applicano dell’olio di cocco sia per disciplinare che per curare la lunga chioma e all’estetista chiedono soprattutto trattamenti contro la forfora, per rinforzare il capello, per ritardare o interrompere la caduta dei capelli, ma anche massaggi del cuoio capelluto oppure acconciature e tagli semplici per eliminare le punte rovinate.

Il trucco per le spose è una tra le attività principali dell’estetista e richiede l’utilizzo di numerosi prodotti quali kajal, fondotinta, rossetto, mascara, henné per decorare le mani, ecc.

FORMAZIONE PROFESSIONALE E LAVORO

Esiste un corso di formazione della durata, a scelta, di tre mesi, sei mesi o un anno, che fino a pochi anni fa era disponibile solo nelle scuole private, ma di recente il governo ha aperto alcuni centri di formazione gratuiti, però attualmente ancora poco diffusi, a numero chiuso e che si trovano solo nelle grandi città.

Dato che il corso nelle scuole private è abbastanza costoso, 450 € (31.500 rupie) per 3 mesi, spesso le donne scelgono la formazione più breve e proseguono con un tirocinio da un’estetista abilitata. A conclusione del corso sono possibili tre opzioni: aprire il proprio centro di bellezza, lavorare a domicilio andando nelle case delle clienti o trovare un posto come dipendente.

L’apporto iniziale minimo per aprire un centro di bellezza è di circa 1.500 € (100.000 rupie), quindi ciò è possibile solo per le donne che hanno già a disposizione dei fondi o per quelle che riescono a fare un mutuo, facendosi carico ovviamente di un grosso rischio. Nelle piccole città delle zone rurali, il reddito mensile medio si aggira tra i 140 € (10.000 rupie) e i 210 € (15.000 rupie), perciò questa prima opzione risulta essere poco più che un miraggio e molte di queste donne, che non possono permettersi di aprire un centro estetico, cercano quindi un lavoro come dipendenti con un compenso mensile che va dai 70 € circa (5.000 rupie) nelle zone rurali ai 140 € circa (10.000 rupie) in città.

Altre donne, soprattutto in campagna, dove non sono presenti i centri di bellezza, scelgono di lavorare come freelance, operando presso i domicili delle clienti. Il costo iniziale per acquistare l’attrezzatura e i prodotti necessari è di circa 200 € (14.000 rupie) e per molte donne questa cifra è comunque proibitiva. Il reddito mensile al quale un’estetista freelance può mediamente aspirare è di 140 € (10.000 rupie), con importanti picchi durante la stagione dei matrimoni che coincide con il periodo dei monsoni da agosto a novembre. Se la donna è capace e riesce a farsi conoscere attraverso la rete sociale del passaparola può riuscire a guadagnare fino a 200 € (14.000 rupie). In entrambe le circostanze, queste cifre rappresentano un compenso sufficiente a mantenere una piccola famiglia e uscire dalla miseria.

Reperire i fondi, un micro credito, per valorizzare queste donne che si trovano in una situazione di disagio sociale ed economico e consentire loro sia una formazione sia la dotazione indispensabile sotto forma di un kit completo che permetta alla giovane estetista di dare inizio alla sua attività, è una missione essenziale e imprescindibile per Namaste onore a te ONLUS.

LE TIPOLOGIE DI INTERVENTO DONAZIONE
Corso professionalizzante della durata di tre mesi 500 €
Kit iniziale con attrezzatura e prodotti da estetista freelance 200 €
Corso professionalizzante e kit iniziale 700 €

L’apporto che sollecitiamo potrebbe trattarsi sia di un aiuto finanziario destinato a pagare i corsi, le spese di avvio dell’attività di freelance o di entrambe le soluzioni sia un dono di attrezzature e cosmetici come trucchi per il makeup, prodotti di bellezza, pinzette, smalti e tutto l’occorrente per un’estetista professionale.

PERCHÉ QUESTO PROGETTO

  • Per offrire alle donne bisognose una possibilità di accedere all’autonomia e di mantenere la propria famiglia grazie al lavoro: missione essenziale per Namaste onore a te ONLUS;
  • Perché la pratica autonoma del mestiere di estetista consente alle donne di coniugare il lavoro con lo svolgimento delle attività domestiche;
  • Perché nell’India di oggi la domanda di trattamenti estetici e di bellezza è in forte crescita e la professione dell’estetista può essere considerata una tra le attività lavorative del futuro.

Per tutti questi motivi Namaste onore a te ONLUS ritiene il progetto My Beauty My Life di prioritaria importanza e chiede il supporto finanziario di chi abbia voglia di aiutare le donne indiane in un modo alternativo e originale rispetto a un modello assistenzialistico di erogazione dei fondi.

“…Oggi visitiamo un piccolo salone di estetica e no, non siamo qui solo per goderci qualche trattamento di bellezza, siamo qui per incontrare tre delle ragazze che partecipano al progetto di Namaste “My beauty, my life”. Si tratta di Sreelekshmi, Gopika e Anju…”

Vi invitiamo a leggere la cronaca della visita alle nostre apprendiste estetiste: