Lo sport non solo come attività salutare ma anche educativa e di riscatto sociale per i ragazzi più svantaggiati: una vera e propria palestra di vita nelle fasi più delicate della crescita.
Amicizia, regole, lealtà, spirito di squadra, senso di appartenenza, relazioni positive, sana competizione, integrazione sociale e molto altro, sono tanti i valori dello sport, e dello sport di squadra, che si integrano in perfetta armonia con i nostri obiettivi educativi e di promozione sociale. Fin da piccolo il bambino impara giocando: a pallavolo o a calcio, questi giovanissimi atleti si allenano a collaborare, rispettare le regole, controllare le emozioni.
Le ragazze e i ragazzi sono seguiti dal punto di vista sanitario, apprendono le basi dell’igiene e dell’anatomia, ricevono le medicine, se necessarie, e un’integrazione (un bicchiere di latte e un uovo sodo) alla loro dieta piuttosto povera in proteine.
Iniziato nel 2006 in quattro villaggi, da un’idea di un nostro affezionato sostenitore, ex giocatore di pallavolo, Emilio Spirito, per dare ai ragazzi più svantaggiati un’opportunità di riscatto sociale, il progetto ci ha subito entusiasmato, essendo in perfetta armonia coi nostri obiettivi educativi e di promozione sociale. I ragazzi delle nostre squadre, tutti poverissimi, occupano il loro tempo libero in un’attività di grande valenza educativa e così entusiasmante da coinvolgere tutta la comunità: fratelli, amici, familiari, vicini di casa li seguono negli allenamenti e nelle partite tifando per loro. Così stanno lontani da altri passatempi meno “sani”. Inoltre, se qualcuno di loro è particolarmente bravo, come Freddy, diventato il goleador della nazionale keralese, assicurandosi così un solido lavoro statale che gli ha consentito di formare una famiglia e garantire a moglie e figli una vita dignitosa, potrà accedere gratuitamente a scuole normalmente molto costose, riservate ai figli delle famiglie benestanti. Potrà anche entrare in una “vera” squadra, ricevere un piccolo stipendio e avere un buon posto di lavoro statale.
Per garantire la continuità di questo progetto abbiamo assolutamente bisogno di aiuto. Il nostro intento è quello di sostenere questi ragazzini anche nell’educazione, con piccole borse di studio, che alleggeriscano la famiglia dal peso economico della loro educazione e li invogli a continuare negli studi e nella pratica sportiva, che diventano così alleati e non antagonisti.
E’ possibile partecipare al progetto:
con un “contributo libero” ;raccogliendo i contributi di più persone (ad esempio: di tutta una squadra) o organizzando manifestazioni/tornei/partite finalizzate a questa iniziativa (ad esempio devolvendo l’incasso o raccogliendo contributi volontari).
E’ oltretutto possibile partecipare di persona all’attività sportiva: chiunque, allenatore di pallavolo o calcio, voglia dare il suo contributo personale a supporto dei coaches indiani sarà gradito ospite di Namaste e potrà partecipare alla attività sportiva nei diversi villaggi.
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PER APPROFONDIRE: