Le scuole dell’infanzia Namaste in tempo di COVID


Riceviamo da Sasikala Vinod, responsabile delle scuole dell’infanzia Namaste, e da alcune maestre, un report sull’organizzazione della didattica a distanza in questo periodo di pandemia.

Il 10 marzo 2020 Namaste è costretta a chiudere le cinque scuole dell’infanzia a causa del terribile virus.
Avevamo tutti paura ed eravamo in tensione per la situazione, noi insegnanti poi eravamo tristi perché ciò significava la fine dell’anno scolastico, cioè niente esami finali e niente festeggiamenti di fine anno.
Nel frattempo il virus si è andato diffondendo in tutto il mondo diventando sempre più aggressivo, un incubo per tutti, e il governo ha proclamato il totale lock down.

I bambini erano infelici e spaventati. Hanno perso gli amici, i loro insegnanti e la scuola e soprattutto la loro libertà di bambini, il che, temiamo, costituisca un grave pericolo e danno per loro. Da parte nostra abbiamo subito ripristinato il gruppo WhatsApp in tutte le aree e cominciato ad assegnare attività da svolgere oltre al libro di testo. Ci siamo focalizzati sull’ambiente, piante, fiori, alberi, animali, e li abbiamo fatti lavorare su diversi quaderni. Abbiamo preparato la Festa dei Fiori, la Festa della Mamma e del Papà e abbiamo cercato di renderli consapevoli del Covid facendoli essi stessi protagonisti di video con informazioni su come lavarsi le mani, usare l’igienizzante e l’importanza di usare la mascherina.

I bambini ci hanno mandato video con canzoni, balli, monologhi, in costume e mimati. Da ogni area I bambini hanno mandato dei bei lavori sorprendendo I genitori stessi e noi insegnanti. I genitori si sono mostrati molto collaborativi, riuscendo persino a tranquillizzare noi, con quei video. In questo modo abbiamo lavorato tutto marzo e aprile, fornendo istruzioni con messaggi vocali e abbiamo avuto solo riscontri sorprendentemente positivi da parte dei bambini.
Per loro si trattava di un’esperienza nuova dato che, fino a quel momento, avevamo sempre insistito di non guardare continuamente e di non giocare col cellulare. Ora invece li stavamo obbligando ad usarlo e loro si divertivano molto, addirittura ci chiamavano per ammonire noi insegnanti a non uscire perché altrimenti il virus ci avrebbe catturato!

Nel frattempo, in aprile e maggio, ci sono state le iscrizioni per l’anno scolastico successivo. Abbiamo atteso l’annuncio della riapertura delle scuole ma il Governo ha deciso per le lezioni online ed io ero molto preoccupata per come far fronte alla difficile situazione e garantire l’apprendimento ai bambini.

Non è per niente facile insegnare a chi se ne sta tanto lontano, specialmente perché noi usiamo tabelle e tabelloni, disegni, canti e balli in ogni attività, soprattutto coi più piccoli. Ci comportavamo come mamme “scolastiche” ma, vedendo le reazioni, ci siamo rese conto che I bambini stavano con le loro vere madri, e cosa non può fare o cambiare una madre! E così ora sono le madri le vere insegnanti e le eroine della situazione. Noi semplicemente facciamo da supporto ai loro studi e l’aiuto ufficiale con linee guida, da parte di Namaste, per cominciare le lezioni online, ci è stato prezioso.

Non appena il governo ha dato il via alle lezioni a distanza, anche Namaste ha iniziato un mese di prova. All’inizio noi insegnanti eravamo molto tesi perché ci rendevamo conto che, se avessimo sbagliato, i nostri errori avrebbero avuto una ricaduta sul buon nome di Namaste e saremmo stati criticati. Non avevamo esperienza di video, usavamo il telefono semplicemente per chiamate e WhatsApp e tutte le maestre mi mandavano i video di prova, così io correggevo quelli che non andavano bene, il tutto con grande spirito di collaborazione. Le insegnanti ed io stessa abbiamo molti limiti nell’uso delle tecnologie informatiche e, poiché in molte zone vigeva il lock down e non riuscivamo a raggiungere le sedi degli asili, ci siamo fatti aiutare dai nostri figli e di questi nostri limiti ne abbiamo parlato con I genitori. Molti di noi, non potendo muoversi, non riuscivano ad usare il materiale nelle scuole. Il nostro progetto prevedeva tre giorni di programma sui testi e per il resto attività di disegno, canzoni animate, racconti, lavori con la carta e altre semplici attività creative.

Per quelli che non disponevano di cellulare, gli insegnanti si recavano nelle loro case a mostrare i video e assegnare le attività ai bambini. I video erano intesi più che altro per aiutare i genitori ad insegnare ai loro figli poiché, rimanendo sul cellulare, potevano essere rivisti e usati in orari comodi per loro. Infatti alcune madri che andavano al lavoro e avrebbero perso le lezioni, potevano dedicarsi ai loro figli in altri orari.

Fra i bambini, alcuni si sono dimostrati molto attivi e molto contenti di svolgere i compiti, altri invece erano più lenti e impiegavano qualche giorno, così I genitori ci contattavano per spiegare il perché del ritardo nello spedire i video di risposta. Abbiamo poi celebrato tutte le feste ed eventi speciali, con l’aiuto ed il supporto dei genitori, che hanno davvero fatto del loro meglio.

Al momento nelle nostre scuole dell’infanzia abbiamo 103 bambini. Di loro 85-90 sono presenti nei gruppi WhatsApp e lavorano. Gli asili in Tamil Nadu e Poozhanadu invece sono un po’ in ritardo, in quanto il numero dei contagi in quelle due zone è stato sensibilmente più altro rispetto alle altre nostre aree. Nel Tamil Nadu, l’insegnante si recava personalmente presso ogni famiglia per incitare i genitori a far studiare I loro figli. A Poozhiyoor invece ci sono state difficoltà perché lì le madri non sono molto istruite e non esercitano abbastanza autorità sui figli. E questo è un problema nostro, che riguarda in particolare Tamil Nadu e Poozhanadu. Inoltre alcune madri, non disponendo di uno smartphone personale, dipendono dal marito o fratello, soprattutto a Poozhiyoor ma anche in altre aree, e devono aspettare il loro ritorno per  scaricare I video per i loro figli.

Noi preferiamo che i bambini ci mandino piccoli video, fatti da loro, dai quali capiamo se hanno imparato, per esempio, come scrivono le lettere dell’alfabeto. Alcuni imparano a leggere e scrivere per conto loro e non inviano video, comunque gli insegnanti si assicurano che stiano imparando.

Per l’esame finale del primo trimestre, abbiamo spedito le schede con le domande alle madri dei bambini, loro hanno fatto il video dei loro figli al lavoro e noi, dopo averli visionati e corretti, abbiamo comunicato i voti alle mamme.

Queste sono le modalità con cui vanno avanti le classi nelle scuole dell’infanzia Namaste, sono ormai sei mesi e non abbiamo problemi. Anche nel caso in cui i video non siano stati mandati nel tempo stabilito, per esempio per problemi dovuti al telefono, l’apprendimento, finora, non è venuto a mancare, fornendo ulteriore materiale come tabelle o disegni e concedendo un po’ più di tempo per la consegna.

Noi tutti, insegnanti e genitori, non vediamo l’ora che riaprano le scuole.

Questa è la pura e semplice verità

Sasikala Vinod


Le opinioni delle insegnanti

Sono Anilkumary, insegnante a Poozhanadu. L’anno scolastico 2020-2021 è iniziato in un’atmosfera strana e di paura. Da parte di Namaste si è deciso per le lezioni online attraverso i video. Era la prima volta che stavamo faccia a faccia con un computer, io ero in ansia nel fare questi video, avevo paura di sbagliare e all’inizio ripetevo lo stesso video tante volte. Ho imparato tanto in questo periodo e adesso sono più preparata e mentalmente serena, perciò mi sento sicura nel fare la lezione. Io faccio EVS e storie in Malayalam per i bambini di tutti gli asili.

Quest’anno nella mia sezione ci sono 28 bambini e alcuni non hanno lo smartphone. Allora, finché è stato possibile, siamo andati da loro, abbiamo fatto vedere i video e le attività, ora invece li chiamiamo e comunichiamo i compiti assegnati.

E’ facendo lezione nella classe che noi insegnanti possiamo trasmettere tante cose, nei 5-6 minuti del video invece molto rimane fuori, si dicono solo le cose essenziali. Comunque cerchiamo sempre di fare del nostro meglio per mandare i video in tempo, anche con tutti i problemi che ci sono. Il nostro coordinatore funge da molla e stimolo in questo momento e io sono molto contenta che con questi video i bambini stiano comunque imparando.

Sono Chithra, insegno matematica nella sezione LKG, quella dei più piccoli. All’inizio ero preoccupata per la paura di sbagliare nel fare i video, così li ripetevo e ripetevo. Poi sono stata aiutata e la situazione è migliorata, al punto che ora riesco perfettamente a fare la lezione, pur con tutti i limiti. Riesco a seguire tutti gli alunni della mia sezione e, se non fanno bene, li chiamo e li correggo. Loro devono mandare i video sui nostri cellulari e alcuni sono riluttanti, allora intervengono i genitori per chiedere chiarimenti sui video e sulle lezioni stesse. Abbiamo assegnato anche attività speciali per festeggiare ricorrenze religiose e non e i bambini hanno partecipato con entusiasmo. Sono felice di insegnare a bambini anche fuori dalla mia area e che tutti stiano imparando anche in questa difficile situazione.

Sono Sri Renjini e lavoro nell’asilo Namaste a Kovilvila. Insegnare con i video non è facile e non ha lo stesso effetto che poter guardare negli occhi I tuoi studenti. Ma, siccome questo è l’unica possibilità che abbiamo, noi cerchiamo di fare il nostro meglio, pur con tutti i limiti della tecnologia. Tutto quello che noi mandiamo attraverso i video, i genitori lo mostrano ai figli e insegnano loro. Infatti il carico di responsabilità sulle madri è notevolmente aumentato. Nei video degli insegnanti e amici, si vedono e sono tutti in contatto. Personalmente faccio lezioni EVS ai bambini di tutti gli asili Namaste e sono contenta di seguire non solo quelli della mia area. I genitori sono collaborativi, si occupano di insegnare e svolgere tutte le attività assegnate ai bambini e, se hanno dubbi, ci chiamano.

Io sono Geetha e lavoro nell’asilo di Pozhiyoor. Sono molto contenta di poter fornire lezioni online ai miei bimbi in questo difficile momento e ho sperimentato varie tecniche d’insegnamento per motivarli, poiché non è facile comunicare i contenuti delle lezioni con i video. I bambini rispondono bene e fanno i compiti e le attività in tempo, quando i genitori collaborano. Alcuni genitori però non si preoccupano di seguire I loro figli come si deve e non fanno tutto quello che viene assegnato. Noi li contattiamo regolarmente e anche la coordinatrice collabora dando istruzioni per migliorare questa situazione. Alcuni genitori poi non hanno uno smartphone, allora io e la mia aiutante andiamo da loro a portare il lavoro da fare. E’ un’esperienza nuova e interessante, ma sinceramente tutti noi desideriamo la riapertura delle scuole.

24 Novembre 2020