Ricordi indiani di Namaste, la testimonianza di Nadia A.


Il nostro viaggio in Kerala è nato una timida giornata di primavera, per caso. “Venite in India!” una proposta buttata lì e… come per magia l’India ci sembra possibile, raggiungibile, vicina. E’ il viaggio che aspettiamo da tempo, è un’occasione unica per Miryam ed Esther: un luogo protetto dove incontrare bambine e bambini, ragazze e ragazzi come loro, che malgrado le difficoltà della vita, vivono nel decoro e con dignità. E non ci siamo sbagliati.

Così alla fine la decisione è presa. Compriamo i biglietti, facciamo i vaccini, il progetto musicale prende forma. Qualche amico, quando raccontiamo dove andremo, pensa che siamo matti. L’India si associa alla povertà estrema, ai malati, ai morti per strada … non è un paese per famiglie… forse…

Il primo impatto è tosto, umido e soffocante, ma immediatamente mitigato dal viso sorridente e baffuto di Thadeus che ci aspetta. Arrivati alla sede siamo travolti dagli eventi. C’è la triste commemorazione della fondatrice di Namaste, noi siamo a dir poco distrutti dal caldo e dal viaggio ma comunque l’emozione è forte e il benvenuto è pieno di calore e curiosità. In quei momenti ho capito che avevamo fatto la scelta giusta. Tutti si prendono cura delle bimbe… pur non parlando la stessa lingua si comunica, (a volte no! ), con gli sguardi… con le risate e gli scherzi… come se fossimo accolti da una grande famiglia…

Questa esperienza, è valsa più di mille parole come esempio concreto del fatto che essere poveri non vuol dire valere di meno. La cura e l’attenzione di Namaste verso il benessere di chi accoglie e sostiene è evidente, e questo benessere materiale ed emotivo, ci è stato restituito attraverso l’accoglienza che abbiamo ricevuto. Miryam ed Esther a 11 e 8 anni, hanno scoperto il piacere di conoscere il mondo da vicino… e che incontrare l’altro è possibile anzi piacevole e divertente. Tutto questo ha donato al nostro viaggio un senso più grande e profondo. Indimenticabile.

Oggi, lontani e nostalgici, sappiamo che un po’ dei sorrisi di Vellanad sono sempre con noi… e questo grazie al sostegno a distanza e a Namaste.

Lontani ma comunque vicini.

Nadia Abdelhamid

30 marzo 2021