L’India, un paese che suscita emozioni contrastanti. L’India ti fa ridere e ti fa piangere. L’India si fa amare e si fa odiare. L’India e’ silenzio interiore e un baccano infernale tutto intorno. L’India e’ lacrime di disperazione e sorrisi indimenticabili che illuminano il cuore. L’India e’ la forza piu’ grande e l’impotenza disarmante. L’India e’ odori e colori che colpiscono forte i sensi. L’India e’ lo sguardo dignitoso di chi ti fa entrare in casa propria come un ospite importante e la disperazione di una madre che non ha le risorse per crescere i propri figli. E’ il verde smeraldo della vegetazione lussureggiante del Kerala e la terra rossa come il fuoco. L’India abbraccia tutto dentro i propri confini ed esclude tutto. L’India e’ tante storie incomprensibili agli occhi di un occidentale. E’ matrimoni combinati, e’ capanne di plastica e foglie di cocco in cui vive una famiglia intera, e’ ragazzine che lasciano gli studi per sposarsi ancora giovanissime, e’ violenza inaudita contro le donne, e’ l’analfabetismo e l’ignoranza, e’ la difficolta’ ad andare avanti, e’ il non sapere come manifestare la felicita’ forse perche’ ce ne e’ stata poca nella propria vita, e’ la distinzione di religione e di casta, e’ la dote che la famiglia della sposa deve pagare spesso indebitandosi. E’ la lotta quotidiana di Namastè per dare un’istruzione a tanti ragazzi e bambini, donando loro una possibilita’ concreta per un futuro diverso, migliore. Perche’ il cambiamento e la crescita passano attraverso l’istruzione. E questi bambini li vedo andare a scuola tutti i giorni nelle loro uniformi, le trecce ordinate, i nastri colorati nei capelli, gli zainetti carichi di libri, i sorrisi e gli sguardi che non si possono dimenticare perche’ hanno una forza enorme. Sorrisi e sguardi che vengono donati gratuitamente. Bambini cosi’ affettuosi, cosi’ dolci che entrano nel cuore. Ma i loro occhi hanno visto realta’ che non vorremmo augurare a nessuno. Storie tristi, storie assurde, storie che vorremmo cancellare e riscrivere… ma cio’ non e’ possibile. Allora si puo’ cercare di riscrivere il loro futuro, ed e’ quello che Namastè fa per tanti di loro. Tra difficolta’, problemi, e ostacoli di ogni giorno, l’aiuto e il sostegno vanno avanti con una grande forza che viene dal credere fermamente in quello che si fa. E’ gia’ passato un mese dal mio arrivo alla sede di Namaste a Vellanad, un piccolo villaggio dello stato del Kerala. E’ come essere entrata in una grande famiglia che ha un obiettivo comune. C’e’ tanto da fare, soprattutto in questo periodo. Io do il mio piccolo contributo, per quel che posso. Prima di arrivare non potevo nemmeno immaginare tutto il lavoro che c’e’ dietro alle adozioni a distanza. Ci sono le traduzioni da fare, una montagna, il che significa tante ore davanti al computer a cercare le parole giuste e comprensibili da fare arrivare agli adottanti e tanti sforzi nel tentativo di capire una cultura, un sistema, una realta’ spesso cosi’ diversi che la mente quasi non riesce a trovare dei riferimenti. Ci sono le visite ai bambini per portare loro dei regali (vestiti, cibo, una bicicletta nuova o semplicemente una letterina, delle foto), ci sono le visite alle famiglie per studiare la fattibilita’ di nuovi progetti, la visita alla sede in Tamil Nadu, la visita agli asili per verificarne il buon andamento e la puntualita’ di insegnanti e studenti. Ci si preoccupa che tutto funzioni nel migliore dei modi e le settimane sono piene di cose da fare e da realizzare. E poi la parte piu’ gioiosa, ovvero stare con i bambini. Momenti nei quali anche noi adulti torniamo indietro nel tempo della nostra infanzia. Momenti di felicita’ in cui loro non esitano un istante a coinvolgerci nei loro giochi, nelle loro danze, nei loro canti.
Daniela