Help Anushka! La testimonianza di Silvia


Quest’anno ho deciso di partire con Lele, vicepresidente di Namaste e responsabile della sezione di Rimini, alla volta di Vellanad in Kerala. Non vedevo l’ora di assaporare l’India in prima persona. Durante i 12 giorni di permanenza avrei conosciuto anche i miei fratellini adottivi: Kraisson e Anushka. Quello che non sapevo prima di partire, era che non sarebbe stata solo un’avventura, ma un viaggio impegnativo, emotivamente soprattutto, che avrebbe cambiato la vita di alcune persone, e sicuramente avrebbe segnato indelebilmente la mia.
Prima della partenza avevamo deciso di cogliere l’occasione del mio viaggio, per far visitare Anushka all’occhio destro; occhietto martoriato da un incidente giocoso all’età di soli tre anni, e la cui vista da allora era peggiorata in modo costante e irreversibile, fino alla quasi totale cecità. Il giorno dopo il mio arrivo, il 15 gennaio, io, la piccola Anushka con la mamma Triisse, e Prabha – l’operatrice di Namaste India, referente sociale per l’area dove abita Anushka, che quindi conosce bene la famiglia – siamo partite per Madurai. Un viaggio di nove ore da Vellanad, sede dell’associazione. Il giorno seguente si sono susseguite una serie di visite specialistiche poi la Tac con mezzo di contrasto e la diagnosi, del tutto inaspettata: ‘glioma di primo grado’. Si tratta di un tumore benigno, a crescita lenta e non invasivo, che è la causa della cecità di Anushka e che, se non operato, con il tempo può progredire e ledere la vista anche all’altro occhio, fino ad espandersi nel cervello. Vi lascio immaginare lo sconforto e la paura che ha provato la madre nell’apprendere questo, e che, seppur in modo diverso, ho provato anche io e che ho dovuto soffocare per non aumentare le sue preoccupazioni. Ci siamo fermate una notte in più a Madurai per incontrare, il giorno seguente, il medico oncologo e il neurochirurgo. Tutti sono stati concordi nella diagnosi e tutti hanno espresso la necessità di operare Anushka il prima possibile per rimuovere il tumore e arrestare il conseguente danno progressivo. In India, a parte alcuni trattamenti per malattie epidemiche, ospedali e cure sono tutte a pagamento. Il costo dell’intervento ci è stato preventivato sui 5.000 euro a cui si dovevano aggiungere le altre spese come controlli e terapie, post-operatorio, spostamenti, ecc., per un totale di 6.000 euro. Di fronte alla gravità della malattia e al futuro ad Anushka, ci siamo consultati e non abbiamo esitato a procedere con quanto indicato dai sanitari. Mi sono fatta coraggio e, fortunatamente, dopo un po’ di insistenza col medico, siamo riusciti ad ottenere che venisse operata mentre ancora mi trovavo in India, a soli 8 giorni dalla diagnosi. Venerdì 24 gennaio, Anushka è entrata in sala operatoria. Dopo quasi 9 ore di attesa snervante recitando preghiere, vivendo insieme l’angoscia, e a tratti il pianto, è giunta la notizia tanto sperata: l’intervento è andato bene e Anushka è salva! Parlando con il neurochirurgo ho appreso poi che l’operazione si è rivelata più complicata del previsto poiché il tumore si era ancorato ad ogni struttura che lo circondasse e non solo al nervo ottico. Per questo la rimozione aveva richiesto complicate manovre. La massa di quasi 3X4 cm è stata sottoposta a biopsia che ha confermato una forma tumorale benigna, che non richiederà né chemioterapia né radioterapia, protocolli indubbiamente molto pesanti, ancora più per una bimba di soli 10 anni con un peso piuma di 18 kg. Il decorso post operatorio è stato regolare e Anushka il 4 febbraio è stata dimessa.

Il sentimento che oggi ci accomuna tutti – la dolce madre Triisse e la zia che assiste pazientemente sia lei che la piccola Anushka, tutti coloro che abitano la casa di Namaste nel villaggio di Vellanad e che, ognuno con il proprio credo, ha pregato durante quelle interminabili ore, fino a noi qui a Rimini, me, Antonella e Lele – è una gioia immensa. La gioia di sapere che questa dolce e intelligente creatura è salva e che ci sorride gustando il primo piatto di riso dopo giorni e lentamente si sta riprendendo per tornare alla sua quotidianità!

SILVIA, biologa, ricercatrice UniBo

Rimini, 2 Febbraio 2020