Uno “spintone” alla povertà


Chi segue i nostri bimbi sa bene che, nella quasi totalità dei casi, si tratta di situazioni segnate da povertà, malattie, disoccupazione, abitazioni fatiscenti, ecc… in queste situazioni il nostro aiuto, anche se non decisivo, rappresenta un sostegno significativo, un accompagnamento lungo per conseguire un percorso di vita autonomo e dignitoso.

In altri casi, meno numerosi, si parte da situazioni di grande svantaggio e allora è necessario soprattutto “rimettersi in piedi” per poi potere camminare.

Gipson è un bambino di 7 anni. Il padre lavorava come pescatore, ma da tempo soffre di tubercolosi, ha da poco eseguito un intervento di decorticazione del polmone sinistro e ora è a casa in convalescenza, sotto trattamento medico. La mamma si è sempre occupata della casa e dei figli, ora però ha necessità di guadagnare perché il marito non può più lavorare, ma contemporaneamente non si può allontanare per molte ore da casa, perché l’uomo ha bisogno di assistenza. Sta quindi seguendo un corso da sarta, grazie all’aiuto di Namaste, con la speranza di poter poi lavorare al proprio domicilio. Oltre a Gipson, ci sono due figli più grandi, Vinod che è in settima classe e Lipson che è in sesta. La famiglia sopravvive solo con l’aiuto dei parenti, che comprano il cibo per loro e gli stanno prestando i soldi per le medicine. Guadagno medio mensile della famiglia: 0 rupie, cioè 0 euro. 

Manu è un bambino di 5 anni. Il padre lavora ma beve e inoltre ha abbandonato la famiglia nel 2013. La madre raccoglie il lattice e in questo momento sta soffrendo di attacchi di asma molto forti che le impediscono di andare al lavoro.

Sta utilizzando delle medicine apposite per il suo disturbo. La nonna materna vive in casa con la figlia e il piccolo Manu. La nonna ha 82 anni, non ci vede più molto bene e soffre d’asma. La scuola dell’infanzia che frequenta Manu offre il pranzo al piccolo in considerazione del loro stato di povertà. Anche alcune persone generose aiutano la famiglia donando del cibo. L’insegnante della scuola di Manu sta sostenendo per lui le spese per il trasporto fino a scuola. Guadagno medio mensile della famiglia: 0 rupie, cioè 0 euro. 

 

Vipin è un povero ragazzo che è immobilizzato a letto da 3 anni. Quando aveva 21 anni ha avuto un grave incidente e ha riportato gravi lesioni alla schiena. E’ paralizzato dal petto alla parte inferiore. Per circa un anno è stato seguito dal responsabile della sezione ospedaliera di Medicina Fisica e ha dimostrato miglioramenti. Dopo che il primo trattamento era stato ammesso alla sezione di medicina fisica un anno. Il dottore si interessò personalmente della sua materia e mantenne un anno. C’è stato un piccolo miglioramento. Ma più tardi, quando è tornato a casa, non ha potuto continuare la fisioterapia a causa di problemi finanziari. Vivevano in una piccola casa in affitto con la madre. Prima dell’incidente, la madre faceva i lavori offerti dal governo, ma ora non può andare perché qualcuno ha bisogno di prendersi cura di Vipin. Ora vive dell’aiuto dei parenti, che portano loro il cibo e li aiutano nel pagamento dell’affitto ma anche loro sono poveri e non riescono a fornire un aiuto significativo. Hanno un po ‘di terra e una ONG ha costruito una piccola casa per lui. Si trasferiranno in una nuova casa la prossima settimana. Chiede aiuto per le necessità quotidiane e principalmente per ricominciare la fisioterapia.

Rocksansam lo conosciamo bene. E’ un ragazzo di 20 anni, che vive con la madre e il fratello. Il padre è morto tredici anni fa di epatite B. Rocksansam era un ragazzo con un carattere timido e gentile, sempre sorridente, educato. Amava molto disegnare e cantare ed era davvero un piacere andare a trovarlo. Poi, cinque anni fa le avvisaglie di una brutta malattia, la leucemia, che l’ha costretto a vivere prevalentemente a casa, a frequentare la scuola con grande difficoltà, a passare le giornate tra ospedale e casa. Fin dall’inizio della malattia Namaste si è fatta carico di questa situazione, soprattutto finanziando lavori di interventi di manutenzione straordinaria della casa per renderla igienica e idonea alla malattia del ragazzo. Le forti alluvioni dell’agosto scorso non hanno provocato gravi danni, ma una infiltrazione dal tetto ha danneggiato irreparabilmente la televisione, uno dei pochi passatempi del ragazzo. Ma, oltre a questa piccola esigenza, il medico ha vivamente consigliato che Rocksansam, oltre alle cure, mangi cibi nutrienti e questa esigenza si scontra con le risorse davvero ridotte della famiglia.

Ecco, per questi bambini e ragazzi vorremmo davvero dare “uno spintone” alla povertà e alle loro difficoltà quotidiane.