Diario indiano Namaste di Mascia Melocchi


12/02/2020
È passata una settimana

È passata una settimana da quando siamo arrivati in India.
Le giornate trascorrono lente e veloci allo stesso tempo, ho sempre la sensazione di esser qua da una vita, ed è una cosa positiva, bellissima.
Mi piace avere un ritmo tutto mio, svegliarmi presto e trovare Claudine già in piedi che guarda fuori e saluta le ragazze che vanno al pre-scuola.
Travasare il latte in sacchetto nella bottiglia per gli altri e prepararmi il caffè, scorrere velocemente le fotografie fatte in giornata e farmi accompagnare dal ritmo del gracchiare dei corvi.
Se non abbiamo visite la mattina trovo bellissimo andare alla scuola materna della Namaste con Emilia (una delle cinque gestite da Namaste), qualche foto e poi giocare e lasciarsi andare con i bimbi piccoli, tra impaccio (mio) e timidezza (mia e non solo), le ore trascorrono in una sorta di bolla gioiosa e delicata.
Francesco è diventato subito l’addetto al caffè, perché oltre ad essere un bravissimo fotografo, come lo fa lui nessuno mai.

Non sono partita con delle aspettative e tutto quello che sto e stiamo vivendo è un turbine di eventi ed emozioni che non ci possono lasciare indifferenti.
L’emozione di vedere salir sullo scuola bus i bambini che vanno a scuola e poi salire senza averlo previsto anche noi, accompagnandoli tra un gran casino di voci, di risate e di curiosità.
Il cercare un contatto anche con chi ha un po’ di paura e riuscire a stabilirlo è una vittoria immensa, vedere una bambina (come ieri pomeriggio) che al nostro arrivo per fare un sopralluogo alla loro casa piangeva impaurita e poco dopo salutarla con un sorriso e con una carezza è stata un’emozione indescrivibile.

Namaste ha molti progetti, molte cose da fare e da dare.
Namaste restituisce quel senso di umanità che non tutti hanno o vogliono avere, non si riesce a fare spallucce guardando chi ci lavora e come lavora qua, partendo dallo staff indiano e finendo con quello italiano come Claudine e Fabio. (La volontaria Emilia ad esempio è una persona preziosa e ve ne rendereste conto subito guardandola insieme alle ragazze Namaste).

(in foto Claudine e la nonna di Chinchubinu che si salutano dopo una breve visita a casa loro – erano sei mesi che non si vedevano)

13/02/2020
Sognare qualcosa di migliore

A Namaste i bambini si riappropriano di una cosa importantissima: l’infanzia.
Sorridono, giocano, trasmettono una certa serenità.
Giocano a volley, giocano a calcio, imparano poco a poco a suonare il violino, fanno lezioni di danza.
FANNO I BAMBINI.
E questo grazie a Namastè è possibile.
È possibile ritornare all’infanzia, ritornare ai sorrisi, ritornare ad ambire alla serenità, a sognare qualcosa di migliore.

14/02/2020
Good morning Inditaly

Della giornata di ieri mi ricorderò di sicuro del caldo afoso che c’era un po’ ovunque ma soprattutto nella prima casa visitata.
Villaggio di pescatori, un sacco di stradine tutte colorate, con una scala di odori che variava di metro in metro.
Le donne sedute sulla porta di casa che facevan le reti a velocità massima.
Gli sguardi dei bimbi, un misto tra imbarazzo timidezza e semplice curiosità.
Le pareti blu intense dell’ ultima casa con tutti i santi appesi.
In 10 senza un letto. Bisnonna, nonna e nonno, madre e padre e figli. Messi come giocatore preferito di calcio.
Il chicken65 con le foglioline di curry fritte, i miei mushroom piccantissimi.
E le 14 foto di gruppo di donne Namastè.

Il nostro arrivo comunque è stato alla scuola materna, dove i bambini ci hanno accolto con una mirinda e dei fiori.
Felici di mostrarci quello che sapevano fare, cantare, contare, sorridere e regalarti gioia.
Io mi arrendo, alzo le mani e dico wow.
Grazie india, grazie Namaste.

18/02/2020
Mi viene ancora da ridere

Ci sono storie e storie, storie allegre, storie tristi, storie divertenti, storie che risollevano il morale.
Vi racconto quella di ieri.
Arrivati a Poonthura scendiamo dal mini van, Claudine impegnata al telefono con questioni serie e delicate, noi scesi dal van sotto un sole caldissimo. Una nonnina ci viene incontro con fare d’accoglienza. Io sorrido e saluto, Francesco pure.
Ci invita ad entrare.
Claudine è sempre impegnata al telefono.
Entriamo e “gran bella casa” gente sorridente che mi propone subito di mangiare qualcosa, io rifiuto gentilmente ma una bella sedia su cui sedermi la desidero molto.
Seduta mentre Francesco si guarda intorno, scatta qualche foto.
Io vedo il bambino e mi alzo esclamando un HALLO e poi lo fotografo, pensando fosse il bambino da documentare.
La famiglia numerosa ci sorride ci scruta ci guarda.
Arriva Emilia, la nostra preziosissima Emilia, che si comincia a guardare attorno e dire ma siamo sicuri che siamo nella casa giusta. Sembra ricca come casa.
In effetti non eravamo nella casa giusta, una volta che Claudine se ne è accorta è entrata chiedendo scusa a tutti!
Io mi sono alzata e defilata alla velocità della luce.
Mi viene ancora da ridere.

19/02/2020
Momenti preferiti

I momenti preferiti sono la mattina.
Andare alla casa di Nisha dove le bimbe e le ragazze si preparano, si pettinano, fanno colazione, si truccano.
Solitamente mi prendono la macchina e mi ritrovo 400 foto a caso.
La mattina è bellissimo perché si ha il tempo di stare con loro.
Di accompagnarle a scuola, di parlare, di conoscerle.
Faccio un po’ di fatica a ricordare tutti i nomi, ma penso che la gioia che trasmettono, la vitalità che infondono sia indelebile nella memoria.

22/02/2020
Chandrika

Chandrika è l’helper della casa delle ragazze grandi.
Se ne sta lì seduta in tranquillità a far saltare il riso intero.
Le sue ragazze giocano a volley e C. mi ha appena preso la macchina fotografica per andare a fotografare le sue amiche.

Qua il tempo scorre così, tra un lavoro, un gioco, lo sport e la timidezza.
Chandrika è timidissima e il mio approccio a lei per farle un ritratto è stato difficilissimo, appena la stavo per fotografare scoppiava in una sonora e imbarazzatissima risata. Mi sono seduta un po’ con lei, mentre N. mi ha preso gli occhiali da sole (che ho rivisto dopo due giorni) e C. ci ha preso gusto sia per le foto che per i video. Ogni tanto l’attenzione all’orologio, perché alle 18 non si può più stare in casa famiglia, e ogni tanto un sorriso. Poco dopo ho raggiunto i bambini nella casa di Nisha e l’ultima mezzora l’ho passata a giocare tantissimo.

Anche questa è Namaste.

23/02/2020
Preziose e umane

Emilia Babaoglu è così, come la si vede: tenera, interessata ai bambini e alle ragazze Namaste, emotiva.
Ci sono persone che sono come bolle di sapone, riflettono moltissimo tutto quello che hanno intorno e rendono incantato un po’ tutto. Sono magiche.
Lei gioca moltissimo con loro, ci passa del tempo (preziosissimo a mio parere) le vogliono bene.
Nella foto non si vede A. perché è gelosissima (e di conseguenza non le si avvicina anche se la tiene d’occhio sempre).

Non so quali parole si debbano usare per persone come lei (e per altri volontari di Namaste che sono stati qua).

Le uniche che mi vengono in mente sono preziose e umane.


2020 – Mascia Melocchi (Shasa Ile)