Articolo Sole 24 Ore


GRADITA SORPRESA SUL SOLE 24 ORE

SOSTEGNO A DISTANZA LA RICCHEZZA DI NAMASTE’

di Antonella Tagliabue da “Il Sole 24 Ore” di Lunedì 8 Settembre 2008

Lo hanno chiamato “progetto Nonnina s.p.b.a” (società per buone azioni) ed ha l’obiettivo di aiutare le vedove sole che hanno bisogno di sostegno, anche economico, e di acquistare medicinali. E’ un programma dell’associazione Namastè che prevede la vendita di “buone azioni”, acquistabili al prezzo di 50 € l’una. L’organizzazione, che prende il nome dal tradizionale saluto indiano – traducibile come “Onore a te”- aiuta soprattutto bambini e ragazzi che vivono in condizioni di estrema povertà. E’ stata fondata nel 1996, ha sede a San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna, e opera in India, più precisamente negli Stati del Kerala e del Tamil Nadu. Namastè si finanzia principalmente attraverso lo strumento del sostegno a distanza, destinato sia a bambini che vivono presso la famiglia naturale che a quelli ospitati nelle case famiglia appositamente create. Dall’esame di bilancio, relativo al 2007, emerge che nell’anno in questione l’associazione ha raccolto 310mila euro ( senza ricorrere all’aiuto di istituzioni ed enti pubblici), una cifra che risulta in crescita del 20,6% rispetto al 2006.I contributi derivanti dal sostegno a distanza sono pari a 194mila euro, il 63% dei proventi complessivi: in questo ambito il principale finanziatore, con 131 bambini adottati è Farmacisti in Aiuto una ONLUS cui aderiscono molte farmacie italiane. I contributi di Farmacisti in Aiuto vengono anche impiegati per finanziare delicati interventi chirurgici al cuore o ai reni. Gli impieghi sono di poco superiori a 288mila euro e sono destinati per il 93,1%, 268mila euro, all’attività istituzionale, mentre i costi di gestione incidono per il 6,7%, poco più di 19mila euro. A questo proposito, l’Associazione sottolinea che, nel corso della sua storia, i costi di gestione non hanno mai superato il 10% del totale delle offerte. Per ogni euro di entrata sono 87 i centesimi dedicati alla “mission”, risultato che deve tenere conto dell’avanzo di circa 22mila euro. Il bilancio è disponibile on line, sul sito internet www.namaste-adozioni.org, insieme con le schede relative ad ogni progetto. Namastè aiuta, attraverso le adozioni a distanza, 850 bambini e, con le buone azioni, quasi 200 “nonnine”. L’associazione, inoltre ha recentemente inaugurato un centro polifunzionale, il “People’s Home”, che comprende asilo, centro studi, dispensario medico, un negozio cooperativo e un’attività di produzione di zaini. Nel villaggio di Vettumadai (Tamil Nadu), colpito dallo tsunami del dicembre del 2004, Namastè è intervenuta garantendo un aiuto alle 41 famiglie che ci vivono. Tutti i bambini e gli anziani del villaggio sono infatti stati adottati, ogni famiglia ha ricevuto in dono una capra ed è stata ricostruita la fabbrica di produzione di corda in fibra di cocco, principale attività economica del villaggio, con macchine più moderne ed efficienti. Per i bambini sono stati organizzati un asilo e un centro studi; inoltre, ad anziani, vedove e malati è stato garantito un supporto mensile per cibo e medicine. Per il prossimo futuro Namastè vorrebbe estendere ai villaggi vicini le buone pratiche sperimentate con successo a Vettumadai e, oltre alle forme tradizionali di donazione, l’associazione richiede contributi per l’acquisto di capre e mucche. Cinquemila euro è invece il fabbisogno per l’avviamento e il mantenimento di un anno di un progetto “Sport per la vita”, già sperimentato con successo in quattro villaggi. Oltre all’attività sportiva attraverso la pratica della pallavolo, vengono garantiti a bambini e ragazzi regolari controlli medici e l’integrazione della loro dieta, tradizionalmente povera di proteine, con latte e uova. Il progetto prevede non solo l’acquisto di reti, attrezzature, palloni, scarpe e divise, ma anche l’istituzione di borse di studio allo scopo di alleggerire le famiglie del peso economico dell’educazione dei ragazzi e di invogliare i giovani coinvolti a continuare sia gli studi che la pratica sportiva.

articolo-sole24ore